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Reflusso gastroesofageo: in cosa consiste?

Aggiornamento: 21 dic 2021



Il reflusso gastroesofageo o reflusso gastrico è causato dall'incontinenza di una valvola (cardias) che non si "richiude", permettendo la risalita di acido cloridrico verso l'esofago. Questo passaggio dallo stomaco all'esofago si verifica in modo involontario ed incosciente, senza compartecipazione della muscolatura gastrica e addominale. Il reflusso gastroesofageo può essere un disturbo passeggero, ma può diventare anche una vera e propria malattia, soggetta a complicazioni anche gravi. Nelle forme più lievi, si può intervenire con successo cambiando semplicemente alimentazione e stile di vita. Nei casi più gravi, invece, queste regole devono essere integrate da una cura specifica.


Come riconoscerlo?

I sintomi più caratteristici del reflusso gastroesofageo sono la pirosi, ovvero la sensazione di bruciore a livello retrosternale, e il rigurgito, cioè il ritorno in gola o in bocca di materiale acido. Molto frequente è anche il dolore toracico e la salivazione eccessiva.

Oltre a questi, possono essere presenti anche sintomi meno comuni, detti atipici, che comprendono difficoltà a deglutire, nausea, vomito, gonfiore gastrico, disturbi dell'apparato respiratorio con tosse cronica e laringiti. Il reflusso gastroesofageo può presentarsi in modo continuativo durante la giornata oppure in modo intermittente. Ad esempio, può verificarsi al risveglio, dopo i pasti e durante la notte o solo in posizione sdraiata e mentre ci si piega in avanti, ad esempio, mentre ci si allaccia le scarpe.


Possibili cause:


Tra l'esofago e lo stomaco esiste una sorta di valvola che regola il passaggio del bolo alimentare, chiamata sfintere gastroesofageo. Questa valvola si apre per far passare il cibo dopo la deglutizione e si chiude immediatamente dopo; in questo modo, impedisce al contenuto acido dello stomaco di risalire nell'esofago e d'irritarne le pareti con la sua acidità.

Nelle persone con malattia da reflusso gastroesofageo, questa valvola non funziona bene, cioè si apre quando non dovrebbe. Di conseguenza, il cibo e i succhi gastrici possono refluire indietro verso l'esofago provocando i sintomi tipici del disturbo: una sgradevole sensazione di bruciore alla bocca dello stomaco, il rigurgito acido, l'alito cattivo o la salivazione eccessiva. Gli acidi possono arrivare addirittura in gola, causando anche in questa sede sintomi quali tosse e bruciore.


Consigli:


La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) può essere curata con semplici accorgimenti e farmaci di automedicazione.

Se queste misure non sono sufficienti il medico potrà prescrivere altri medicinali o consigliare una visita specialistica.

  • fare pasti piccoli e frequenti, non bere alcol nelle tre o quattro ore prima di dormire, evitare pasti abbondanti la sera

  • evitare alimenti che possano peggiorare i disturbi (sintomi) del reflusso, quali caffè, cioccolato, pomodori, alcol, spezie, cibi ad alto contenuto di grassi

  • non indossare abiti o cinture troppo stretti

  • rialzare la testata del letto di 10-15 cm inserendo uno spessore sotto le gambe del letto

  • evitare fonti di stress e utilizzare tecniche di rilassamento

  • mantenere il peso forma e dimagrire se si è in sovrappeso

  • smettere di fumare










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